A Figueras, in Catalogna
Roma, 20 ott. (askanews) – Ci sono tanti volti di Salvador Dalì che ruotano su uno schermo;suo padre in versione ologramma che si siede a tavola; e ancora giocattoli, il cavallo a dondolo, foto, oggetti e ricordi di una vita. A Figueres, in Catalogna, nella Spagna orientale, la casa in cui nacque Salvador Dalì nel 1904 è stata trasformata in un museo immersivo dove i visitatori possono scoprire da vicino il geniale artista del surrealismo, dalla sua nascita ai suoi ultimi giorni.”C’è una guida audio che si attiva in modo diverso a seconda della stanza in cui ci si trova, ed è un sistema molto moderno – spiega Mariona Seguranyes, consulente culturale e specialista dell’opera di Dalì – c’è anche la sala immersiva in cui abbiamo lavorato con i paesaggi. Abbiamo studiato le foto dei dipinti per trovare il paesaggio esatto e il punto di vista. Qui la tecnologia è stata essenziale, utilizzando molte immagini, siamo riusciti a creare questa riflessione che poi accompagna il visitatore e mostra un po’ tutta la carriera di Dalì, dall’inizio alla fine”.Un museo che fa conoscere le tante personalità e i tanti interessi di Dalì, dal cinema, alla fotografia. “Ti sorprende sempre perché era un uomo molto intelligente. Era molto avanti rispetto al suo tempo, aveva una mentalità estremamente avanzata. Per questo usava la scienza. Oggi lavorerebbe sicuramente con l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie. Era un personaggio, un grande visionario, un umanista. Non si occupava solo di arte, ma era anche un grande scrittore. È un artista straordinario, perché si possono trovare sempre nuovi modi di lavorare, di scegliere o di interpretare il suo lavoro”.