i volontari sostituiscono chi è stato ucciso o se ne è andato via

Milano, 17 nov. (askanews) – Un paese ferito, ma più unito che mai e che ha riscoperto la solidarietà. In Israele, molti kibbutz al confine con la Striscia di Gaza colpiti dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre hanno perso tantissima manodopera che era fondamentale per portare avanti le attività delle fattorie.Decine di migliaia di volontari – comprese intere classi scolastiche – si sono attivati in tutto Israele per sostituire temporaneamente i lavoratori stranieri uccisi, rapiti o costretti a fuggire dopo gli attacchi, e il gran numero di lavoratori palestinesi i cui permessi di lavoro sono stati successivamente revocati.Al kibbutz di Nir Oz, uno dei più colpiti da Hamas, circa 15 lavoratori agricoli tailandesi sono stati uccisi nei loro alloggi. Oggi sono stati sostituiti da un gruppo eterogeneo di di persone che vanno dalle casalinghe agli ingegneri e agli agenti di cambio: si prendono cura di circa 600 mucche da latte, nonostante le battaglie infurino a pochi chilometri di distanza nella Striscia di Gaza. “Il 7 ottobre sono stati assassinati 41 miei amici (di turno, ndr). In questo momento la mia anima non è qui; sono venuto qui per fare una buona azione per il mio Paese, il minimo che potessi fare”, racconta il volontario Ilay Fish.”È un po’ rischioso venire qui. Ammetto di non aver detto a tutti i miei amici che sto facendo questo, ma sentivo di dovere essere qui per le persone ferite, uccise e prese in ostaggio. E anche perché so come mungere le mucche. Non tutti sanno come funziona”, spiega la volontaria tedesca, Haike Winter. “Hanno ucciso tutti – dice Hanania Perez, volontaria proveniente da un altro Kibbutz – il giorno dopo la strage i lavoratori tailandesi se ne sono andati da Israele. Non volevano restare qui. Erano venuti per portare i soldi alla loro famiglia, non per morire”.

In Israele gara di solidarietà per la manodopera nei kibbutz