A Venaria la camera ardente di Vittorio Emanuele di Savoia
Torino, 9 feb. (askanews) – “Era un padre, un amico, un maestro. E malgrado questo triste momento, le ultime tre settimane con lui sono state molto belle: era sereno e abbiamo parlato di tante cose. Anche i suoi amici sono venuti a trovarlo, ed è stato un momento giusto prima della sua partenza. Ha deciso lui di addormentarsi e di non svegliarsi più. La cosa che dà sollievo è il fatto che non ha sofferto”.Lo ha detto Emanuele Filiberto, parlando commosso con i giornalisti nel giorno del saluto al padre Vittorio Emanuele alla camera ardente allestita nella Cappella di Sant’Uberto a Venaria Reale.”Mi commuovono tutti i messaggi che sono arrivati – ha aggiunto – vedere persone comuni che vengono qui con le lacrime agli occhi. Chi conosceva papà lo amava tanto, perché era una persona straordinaria, che era uguale con tutte le persone, dalle più umili alle più importanti”.Riguardo alla visita alla Camera ardente del presidente del Senato La Russa, ha commentato: “È stato uno dei primi a mandarmi un messaggio e so che ci teneva, come mi ha appena detto, per la storia d’Italia e per quello che i Savoia hanno rappresentato. È un gesto molto bello del quale lo ringrazio, e come lui tanti politici ed esponenti del governo che mi hanno mandato i loro messaggi”.