A Tagadà su La7 dice di riconoscersi nei giovani che manifestano
Roma, 14 feb. (askanews) – “Se il ministro degli Interni (Matteo Piantedosi, ndr) ha valutato che ci sono le condizioni per dare una scorta, la sicurezza delle persone è sempre al primo posto, anche quando le persone sbagliano e sono la causa della loro insicurezza. Costringere una conduttrice a leggere un comuniato che stigmatizza le parole di un giovane, di un artista (Ghali, ndr), che fa un’affermazione, io dico, ma chi si può dissociare dal ‘No al genocidio’?”: così Rosy Bindi sulle proteste contro la Rai a Tagadà La7.”I ragazzi che sono andati a manifestare sotto la Rai, sbagliano se hanno atteggiamenti violenti, ma io mi sento di riconoscermi in chi in questo momento protesta contro la libertà di parola e di informazione ed un uso della tv pubblica di questo paese asservita al potere esecutivo”, ha concluso.