Presentato uno studio agli stati generali della mobilità

Roma, 13 feb. (askanews) – Nuove regole per il trasporto pubblico non di linea: è quanto propone il Luiss Policy Observatory, che, agli stati generali della mobilità, ha presentato un pacchetto di proposte per ripensare il modello regolatorio in base alle nuove dinamiche del mercato e della tecnologia. L’obiettivo è fornire agli utenti un servizio di mobilità più efficace, efficiente e sostenibile.”Come Policy Observatory ci siamo posti l’obiettivo di migliorare ed elevare il dibattito sulla qualità del trasporto pubblico non di linea – dice Domenico Lombardi, direttore Luiss Policy Observatory – peraltro, questo è un disservizio presente non solo e non più in alcune città italiane, ma è diventata questione di rilevanza nazionale. E abbiamo convocato gli stati generali della mobilità per raccogliere riflessioni da parte di alcuni stakeholder, laddove il nostro obiettivo è migliorare la qualità delle public policy in Italia, in questo caso del trasporto pubblico non di linea agganciandolo anche alla dimensione della sostenibilità. A mio avviso c’è stata negli ultimi anni poca attenzione. Ci sono stati interventi del legislatore che non sono riusciti a mitigare il gap strutturale tra domanda e offerta”.L’Italia è fanalino di coda in Europa nel rapporto tra abitanti e numero di taxi o noleggio con conducente. Un dato che se da un lato evidenzia un problema di scarsa concorrenza, dall’altro rappresenta un’opportunità di sviluppo del settore.”Noi la consideriamo un’opportunità – afferma Lorenzo Pireddu, general manager di Uber Italia – un settore che può crescere dall’attuale miliardo e mezzo stimato di giro d’affari a 6 miliardi, con delle grandi opportunità per gli operatori, ma anche per l’occupazione. Come si fa? Deve aumentare il numero di autorizzazioni e licenze per strada per fare in modo che questo settore effettivamente cresca. Come Uber Oggi abbiamo migliaia di operatori che lavorano con noi ogni giorno e milioni di utenti che utilizzano la nostra applicazione. Quindi, possiamo essere una parte di questa soluzione. Il trasporto non di linea si basa ancora su una legge del 1992, che non prevedeva la tecnologia, l’utilizzo di applicazioni, delle città che erano strutturate in maniera diversa con meno turismo. C’è bisogno di una riforma più organica del settore”.La sfida, dunque, è migliorare l’accessibilità dei servizi, arginare il disallineamento tra domanda e offerta ed essere da traino verso una mobilità sostenibile.

Luiss Policy Observatory, nuove regole per il trasporto non di linea